{"id":562,"date":"2019-06-05T06:29:59","date_gmt":"2019-06-05T06:29:59","guid":{"rendered":"https:\/\/interculturalita.it\/?p=562"},"modified":"2020-06-19T15:07:42","modified_gmt":"2020-06-19T15:07:42","slug":"martinez-sierra-feminismo-feminidad-espanolismo-1917","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/interculturalita.it\/martinez-sierra-feminismo-feminidad-espanolismo-1917\/","title":{"rendered":"Mart\u00ednez Sierra: Feminismo, Feminidad, Espa\u00f1olismo (1917)"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/p>\n

 <\/p>\n

Gregorio Mart\u00ednez Sierra
\n(Mar\u00eda Mart\u00ednez Sierra)<\/p>\n

Feminismo, Feminidad, Espa\u00f1olismo<\/em> (1917)<\/p>\n

Scarica gratuitamente in formato epub<\/a> o pdf<\/a><\/p>\n

 <\/p>\n

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera<\/a>.<\/p>\n

Gregorio Mart\u00ednez Sierra (Madrid, 6 marzo 1881 – Madrid, 1\u00ba ottobre 1947) \u00e8 stato uno scrittore, drammaturgo e impresario teatrale spagnolo dell’epoca del Modernismo.<\/p>\n

Il teatro<\/p>\n

Da quando la moglie di Gregorio Mart\u00ednez Sierra scrisse Gregorio y yo. Medio siglo de colaboraci\u00f3n<\/em> (Messico, 1953) si crede che gran parte delle opere di Mart\u00ednez Sierra possano essere state scritte in collaborazione dai due, o esclusivamente da lei, la scrittrice Mar\u00eda de la O Lej\u00e1rraga con cui si spos\u00f2 nel 1899, che si separ\u00f2 quando il marito inizi\u00f2 una relazione con la prima attrice della sua compagnia Catalina B\u00e1rcena. Continu\u00f2 per\u00f2 a collaborare con lui e, una volta morto, firm\u00f2 i propri lavori con il cognome del marito Mar\u00eda Mart\u00ednez Sierra. Mar\u00eda Lej\u00e1rraga aveva una relazione creativa con il marito tanto intima e indefinibile come quella che esisteva tra i fratelli Quintero, ed \u00e8 quasi impossibile delineare dove finisce Gregorio e dove inizia Maria.<\/p>\n

Al caso complesso di questo matrimonio, contratto per convenienza (si sospetta infatti che entrambi fossero omosessuali) si devono alcune delle pi\u00f9 importanti iniziative culturali del periodo che precede la guerra civile spagnola:<\/p>\n

– La fondazione di molte importanti riviste letterarie, tra cui Vida Moderna<\/em>, Helios<\/em> e Renacimiento<\/em><\/p>\n

– La traduzione ed importazione in Spagna del teatro simbolista di Maurice Maeterlink<\/p>\n

– La creazione della Editorial Renacimiento, che tra il 1908 e il 1918 pubblic\u00f2 le opere dei migliori scrittori spagnoli<\/p>\n

– La creazione del Teatro del Arte, un’iniziativa molto ambiziosa sorta dalla conoscenza diretta di esperienze simili, come il Th\u00e9\u00e2tre d’Art di Paul Fort, il Th\u00e9\u00e2tre de l’Oeuvre di Lugn\u00e9 Poe o il Teatro de Arte di Mosc\u00fa, diretto da Meyerhold e Constantin Stanislavski.<\/p>\n

Coscienti della necessit\u00e0 di fare del teatro un’arte totale, i due radunarono intorno a s\u00e9 una grande squadra formata non solo da drammaturghi, ma anche da compositori come Manuel de Falla, Conrado del Campo, Joaqu\u00edn Turina, Pablo Luna e \u00c1ngel Barrios; un eccellente gruppo di scenografi, tra i quali alcuni provenienti dalla tradizione postromantica ed altri all’avanguardia e soprattutto la triade formata da Manuel Fontanals, Sigfrido Burmann e Rafael Barradas oltre a, naturalmente, una schiera di attori e attrici, tra i quali la gi\u00e0 citata Catalina B\u00e1rcena.<\/p>\n

Con tutti questi ingredienti, il programma ideato dai Mart\u00ednez Sierra venne inaugurato il 22 settembre 1916 con la commedia El reino de Dios<\/em>, alla quale seguirono opere classiche di Shakespeare e Moli\u00e8re e moderne come Casa de mu\u00f1ecas<\/em> di Henrik Ibsen o Pigmalione<\/em> di George Bernard Shaw, oltre ad opere di Pirandello. Nel 1925 l’Esposizione Nazionale delle Arti Decorative in Francia concesse il Gran Premio all’edizione del libro Un Teatro de Arte en Espa\u00f1a<\/em>, scritto dai Mart\u00ednez Sierra, bibliografia in cui raccolsero articoli di Eduardo Marquina, Rafael Cansinos Ass\u00e9ns, Tom\u00e1s Borr\u00e1s e Manuel Abril, e con i disegni di Rafael Barradas che vinse la medaglia “Grand Prix” per questo lavoro.<\/p>\n

Il cinema<\/p>\n

Come altri scrittori della loro generazione, i Mart\u00ednez Sierra furono tentati da Hollywood, dove portarono sullo schermo alcune loro produzioni teatrali come Yo, t\u00fa y ella<\/em>, diretta da John Reinhardt e tratta da Mujer<\/em>, e Canci\u00f3n de cuna<\/em>, diretta da Mitchell Leisen, entrambe del 1933.<\/p>\n

Le opere letterarie<\/p>\n

Come poeta e prosatore Gregorio Mart\u00ednez Sierra si collocava nella corrente del modernismo; scrisse El poema del trabajo<\/em> (Madrid, 1898), una collezione di poemi in prosa con un prologo di Jacinto Benavente; Di\u00e1logos fant\u00e1sticos; Flores de escarcha<\/em> e La casa de la primavera<\/em>. Come narratori si devono ai Mart\u00ednez Sierra i romanzi Pascua florida<\/em> (1900), Sol de la tarde<\/em> (1904), La humilde verdad<\/em> (1905) e T\u00fa eres la paz<\/em> (1906). Come traduttori, riscrissero in castigliano, oltre all’opera di Maurice Maeterlinck, molti degli scritti di William Shakespeare e delle opere drammatiche di Santiago Rusi\u00f1ol.<\/p>\n

Gregorio Mart\u00ednez Sierra \u00e8 considerato prima di tutto un moderno uomo di teatro, tanto come autore che come regista, e un rinnovatore della scenografia. La sua opera drammatica si distingue per una certa finitura psicologica ed una delicatezza poetica che, a volte, giunge al limite del sentimentalismo, ma non lo sorpassa mai. La critica vede in lui anche una grande abilit\u00e0 nella creazione dei personaggi femminili. Si considerano tra le migliori opere il monologo S\u00f3lo para mujeres<\/em> (1913); Canci\u00f3n<\/em> de cuna<\/em> (1911), portata al cinema da Mitchell Leisen e Jos\u00e9 Luis Garci; La sombra del padre<\/em> (1909); Primavera en oto\u00f1o<\/em> (1911), Mam\u00e1<\/em> (1913) e El reino de Dios<\/em> (1916), dramma quest’ultimo nel quale, senza abbandonare il tono di introspezione psicologica e sentimentale che caratterizza tutta l’opera, cerca di dare significato sociale e rivoluzionario al tema della carit\u00e0 cristiana.<\/p>\n

Bibliografia<\/p>\n