{"id":2376,"date":"2024-02-03T12:53:08","date_gmt":"2024-02-03T12:53:08","guid":{"rendered":"https:\/\/interculturalita.it\/?p=2376"},"modified":"2024-02-03T12:53:08","modified_gmt":"2024-02-03T12:53:08","slug":"pier-francesco-zarcone-il-problema-storico-dellantico-testamento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/interculturalita.it\/pier-francesco-zarcone-il-problema-storico-dellantico-testamento\/","title":{"rendered":"Pier Francesco Zarcone: Il problema storico dell’Antico Testamento"},"content":{"rendered":"
Il problema storico dell’Antico Testamento
\nPier Francesco Zarcone<\/h5>\n

Il mio recente articolo \u201cIl ricorrente problema etico dell\u2019Antico Testamento\u201d (interculturalita.it<\/em> del 12.12.2023 e claydscap.com) si era basato sul mero contenuto dell\u2019Antico Testamento (in prosieguo AT), ed in particolare sul Libro di Giosu\u00e8, mirando ad evidenziare quanto fosse orrida l\u2019immagine divina presentata dai redattori ebraici (originari e successivi) dei testi biblici. Tuttavia questo necessita di un\u2019integrazione. Per evitare facili accuse da parte dei non esperti della materia \u2013 sempre pronti a difendere i loro nozionismi scolastici come se fossero dogmi \u2013 \u00e8 meglio rifugiarsi subito dietro a quanto scrisse un grande semitista italiano, il prof. Giovanni Garbini (1931-2017):<\/p>\n

La figura di Yahweh che emerge dal suo comportamento come viene descrito dall\u2019autore della \u00abstoria sacra\u00bb di Israele appare a dir poco sconcertante: un dio bugiardo, irascibile, imprevidente, che non mantiene la parola data (\u2026) e non nasconde la sua invidia per l\u2019uomo; il vantare la propria terribilit\u00e0 e ferocia anche in situazioni amichevoli, come le teofanie sul Sinai (\u2026) non contribuisce certamente a migliorarne l\u2019immagine[1]<\/strong><\/a>. <\/em><\/p>\n

Per lungo tempo le parti narrative dell\u2019AT sono state intese erroneamente come \u201cLibri Storici\u201d, ed \u00e8 nell\u2019interesse del Sionismo continuare a presentarli come tali, tant\u2019\u00e8 che nelle scuole dell\u2019entit\u00e0 sionista detta Israele sono usati come fondamentale libro di storia. Nel nostro citato scritto li abbiamo assunti provvisoriamente come tali, giacch\u00e9 ad interessarci in tale sede era il profilo etico del racconto.<\/p>\n

Il Libro di Giosu\u00e8 \u2013 forse composto da Ebrei rientrati in Palestina da Babilonia \u2013 produce raccapriccio con la dettagliata esposizione della crudelt\u00e0 ebraica nel genocidio delle genti di Canaan; tuttavia la Storia assolve gli antichi Ebrei da quel crimine. Tuttavia, oltre a lasciare inalterata la questione etica dell\u2019AT, si pone il problema su quale oscuro abisso dell\u2019inconscio abbia portato gli autori ed i rimaneggiatori di quel Libro ad assumere ed esaltare il sadismo di massa. Che significa questa frase? Significa che quel genocidio non ci fu mai, come pure non ci fu mai la conquista israelitica di Canaan<\/strong>, di cui l\u2019archeologia non ha scoperto alcuna traccia.<\/p>\n

Ma non \u00e8 questo l\u2019unico caso di mancata conferma dei racconti \u201cstorici\u201d della Bibbia ebraica, a cominciare dall\u2019origine degli Ebrei, cio\u00e8 se siano venuti originariamente dallo spazio siriano o da quello mesopotamico. Pu\u00f2 darsi che ad un dato momenti una manciata di Ebrei sia uscita dall\u2019Egitto, ma sembra proprio che il loro insediamento nella terra di Canaan sia dipeso da gruppi nomadi semiti, che gi\u00e0 percorrevano quella zona, e passarono poi al seminomadismo ed infine alla stanzialit\u00e0.<\/p>\n

La grande maggioranza delle parti \u201cstoriche\u201d del AT furono scritte dopo il c.d. \u201cesilio babilonese\u201d da redattori legati al ceto sacerdotale proveniente da Gerusalemme e quindi dal regno di Giuda e non di Israele[2]<\/a> in base alle loro contingenti esigenze ideologiche. Quello stesso ceto avido di potere a cui si deve l\u2019atroce morte di Ges\u00f9 Cristo sulla croce. Molti eventi furono retrocessi temporalmente, anche a periodi antichissimi, e fu costante l\u2019esigenza di fare \u201cbella figura\u201d almeno nella rappresentazione fittizia del passato, che d\u2019altro canto non rischiava di essere smentita dai popoli vicini stante il loro disinteresse per le rodomontate pseudo storiche degli autori dei testi ebraici.<\/p>\n

Per le parti \u201cstoriche\u201d dell\u2019AT si potrebbe, nella migliore delle ipotesi, parlare di \u201cmitostoria\u201d, tuttavia attribuendo alla parola \u201cmito\u201d il significato negativo datole dalla secolarizzazione intervenuta nello sviluppo dell\u2019antica Grecia, e che port\u00f2 il siciliano Evemero (330 a.C.-250 a.C.) alla totale incomprensione\/svalutazione del mito. Possono altres\u00ec entrare in gioco vari generi letterari (leggenda, parabola, invenzione pedagogica ecc.); ma la Storia lasciamola perdere.<\/p>\n

L\u2019AT \u00e8 racconto \u201cesemplare\u201d nella narrazione relativa ad Adamo ed Eva, e nella parte che arriva ai Patriarchi condivide col mito vero e proprio l\u2019atemporalit\u00e0 rispetto al tempo profano.<\/p>\n

Molti anni fa ebbe grande successo il libro La Bibbia aveva ragione<\/em> (1955) del tedesco Werner Keller (1909-1980), evidentemente basato sui risultati dell\u2019archeologia biblica dell\u2019epoca. Poich\u00e9 le scoperte archeologiche non si sono affatto fermate al 1955, oggi un nuovo libro sull\u2019argomento potrebbe avere come titolo La Bibbia in buona parte aveva<\/em> torto. <\/em>In estrema sintesi, oggi archeologi (anche israeliani), storici e semitisti sanno perfettamente che nulla \u00e8 stato rinvenuto a suffragio di fasi cruciali del racconto biblico sull\u2019antico Israele, come l\u2019Esodo, la citata conquista di Canaan, gli asseriti \u201cpotenti\u201d regni di Davide e Salomone.<\/p>\n

Anche il \u201cgenocidio cananeo\u201d risponde ad un precisa logica: \u201cavremmo voluto farlo, ma non ne avemmo la possibilit\u00e0; comunque ci rifacciamo col raccontare un passato in buona parte immaginario di cui le penne ebraiche sono artefici non discutibili\u201d. Per dirla con Giovanni Garbini,<\/p>\n

fare che le trib\u00f9 ebraiche comandate da Giosu\u00e8 conquistino militarmente la Palestina significa creazione di un dato storico fittizio, inventato per rispondere alle necessit\u00e0 di un nazionalismo frustrato<\/em>[3]<\/a>.<\/p>\n

D\u2019altronde, che gli antichi Ebrei ed i loro minuscoli regni asiatici \u2013 trasformati in potenze regionali dagli autori biblici nei casi di Davide e Salomone \u2013 fossero di poco conto nel quadro globale del Vicino Oriente, lo dimostra il fatto che gi\u00e0 Erodoto (484-425 a.C.) non chiam\u00f2 la regione col nome degli Israeliti, ma con quello di una popolazione locale in precedenza sconfitta dall\u2019invasione assira ed arcinemica degli Israeliti: cio\u00e8 Palestina dal nome dei Filistei, che evidentemente il grande storico greco considerava \u00a0ben pi\u00f9 importanti degli Ebrei. A volte la Storia \u00e8 ironica.<\/p>\n

Cominciamo con l\u2019Esodo dall\u2019Egitto. A leggere l\u2019AT si tratt\u00f2 di una catastrofe per quel paese, il cui esercito addirittura sarebbe perito nella chiusura delle acque del Mar Rosso. Nessuna storiografia egizia ne parla. Il che significa poco per ovvi motivi politici. Tuttavia \u00e8 indubbio che se ci fosse stato l\u2019annientamento dell\u2019esercito egiziano narrato dalla Bibbia ebraica, o per lo meno un grande disastro dell\u2019armata faraonica, taluno dei vari nemici dell\u2019Egitto ne avrebbe subito approfittato, armi alla mano. Ma nulla di tutto questo accadde, perch\u00e9 nulla era capitato all\u2019esercito egiziano: il Mar Rosso non si apr\u00ec e non si chiuse, se mai gli Ebrei vi passarono.<\/p>\n

Quella guidato da Mos\u00e8 (nome di origine egiziana) sarebbe stata una fuga dall\u2019Egitto per andare \u2026 in un territorio sotto sovranit\u00e0 egiziana e sede di alcune guarnigioni, giacch\u00e9 tale era la terra di Canaan. Una bella fuga, non c\u2019\u00e8 che dire!<\/p>\n

Non \u00e8 individuabile con certezza il faraone del presunto esodo: Ramesse II (1303-1212 a.C.?) oppure suo figlio Merneptah o Merenptah (1273-1203 a.C.?)? Si dovrebbe forse escludere il primo, condottiero di varie campagne nella grande Siria ed infine di una guerra contro gli Ittiti, senza trovarvi Ebrei. Lo stesso non pu\u00f2 dirsi per il figlio, che sembra averci lasciato la prima e fondamentale prova dell\u2019esistenza storica di Israele: una stele a celebrazione delle sue vittorie, molto interessante per quel che rivelano i suoi geroglifici. Su granito nero, datando \u201cquinto anno, terzo mese di shemu, terzo giorno<\/em>\u201d (pi\u00f9 o meno 1209-1208 a.C.) tra i Canaanei sconfitti si citano gli ysr\u1ec9r<\/em>, da molti studiosi identificati con Israele. Non deve essere stata una vittoria difficile, giacch\u00e9 tali presunti antichi Ebrei sono raffigurati sulla stele col geroglifico \"\" \u00a0sovrapposto a quello \"\". Tale associazione fra l\u2019ideogramma maschile e il femminile era usata per indicare una semplice popolazione allo stato nomade. Se si fosse trattato degli Ebrei portati a Canaan da Mos\u00e8 \u00e8 certo che, trovandosi alle prese col micidiale esercito di Merneptah non avrebbero avuto il tempo e la possibilit\u00e0 di conquistare quella regione perch\u00e9 schiacciati dal Faraone.<\/p>\n

Nella serie abbastanza lunga di episodi biblici inventati pu\u00f2 citarsi quello di Sansone. Prescindiamo pure dal non essere ebraico il suo nome; sta di fatto che il suo ultimo gesto \u2013 far crollare le due colonne che reggevano l\u2019architrave del tempio filisteo in cui era prigioniero, ed assumere la paternit\u00e0 di una frase diventata famosa \u2013 non presenta alcuna base storica perch\u00e9 non esistevano edifici sacri filistei con architrave retto da due colonne. Le due colonne (Jakin e Boaz) erano nel Tempio di Salomone.<\/p>\n

Davide e Golia. Chi uccise il povero Golia? Davide oppure \u2013 come contraddittoriamente indica il Libro Samuele2 \u2013 tale Elcan\u00e1n di Betlemme? Davide fu un vassallo filisteo impadronitosi del piccolo insediamento gebuseo dove poi sorse Gerusalemme e non and\u00f2 mai oltre al livello di fortunato capobanda canaaneo con pochi scrupoli etici e sicuramente da non prendere ad esempio come persona..<\/p>\n

Dalla critica storica non si salva nemmeno Salomone. Le ricostruzioni molto a posteriori<\/em> del suo famoso Tempio presentano un edificio mastodontico, di cui pu\u00f2 solo dirsi che non avrebbe mai potuto trovare spazio fisico nella piccola Gerusalemme dell\u2019epoca a causa della famosa legge di impenetrabilit\u00e0 dei corpi. Quindi, a prescindere dal non essere chiaro se il Tempio fu costruito da Davide o da Salomone, \u00e8 certo che si tratt\u00f2 di una specie di cappella reale; e difatti gli stessi archeologi israeliani (parte pi\u00f9 che interessata politicamente) non ne hanno trovato traccia alcuna.<\/p>\n

La seduttrice regina di Saba \u2013 se mai esistette e se mi si rec\u00f2 a Gerusalemme \u2013 non fu certo attratta dalla potenza di Salomone, ma forse dalla sua saggezza\/sapienza. Chi lo sa? Qui la dinastia reale etiope che vanta la discendenza da Menelik, figlio di Salomone e della suddetta regina di nome Bilqis, rischia di restare priva di queste illustri origini.<\/p>\n

Nella Bibbia ebraica si parla anche di un matrimonio fra Salomone e una figlia del Faraone, cosa inventata giacch\u00e9 la consistente politica estera matrimoniale dei sovrani d\u2019Egitto si sviluppava sempre mediante matrimoni con principesse straniere, e mai dando in sposa un\u2019appartenente alla famiglia reale egizia a un re straniero. E tanto meno una principessa faraonica sarebbe stata data a un oscuro signorotto asiatico, quale era Salomone.<\/p>\n

Infine, il Faraone Sheshonq I (-924 a.C.?) che conquist\u00f2 Gerusalemme, saccheggiandone il Tempio. Accadde poco dopo la morte di Salomone, come dice l\u2019AT, oppure quando il figlio di Davide era ancora vivo? In ambedue i casi il regno davidico non doveva essere gran cosa.<\/p>\n

E qui ci fermiamo, osservando \u2013 extra ordinem<\/em> \u2013 che nel corso della Storia agli Ebrei altri popoli si sono appropriati dell\u2019esclusiva elezione da parte di un dio privato creatore dell\u2019umanit\u00e0 ma amante solo di un o tra i popoli che ne fanno parte. Infatti col Protestantesimo i membri dell\u2019anglosfera ed i tedeschi \u2013 come notato dal sociologo francese Emmanuel Todd (n. 1951) \u2013 \u00aba forza di leggere troppo la Bibbia si sono creduti eletti da Dio\u00bb[4]<\/a>.<\/p>\n

Nonostante la possibilit\u00e0 di demolire sul piano storico l\u2019AT, ed il fatto di demolirlo, non significano che Cristiano lo debba buttar via. L\u2019AT contiene preannunci \u2013 spesso non molto velati \u2013 dell\u2019avvento del Messia Ges\u00f9 e di una struttura Pluripersonale dell\u2019Unit\u00e0 divina. Al riguardo \u00e8 utile riferirsi, per esempio, agli accurati studi compiuti dall\u2019ortodossa francese Annick de Souznelle (n. 1922!) sul testo dell\u2019AT ebraico[5]<\/a> (bench\u00e9 rimaneggiato da rabbini farisei dopo il 70 d.C.). Tali studi mostrano quanti e quali tesori teologici si nascondano in una vasta gamma di parole e\/o espressioni, soprattutto per i non Ebrei.<\/p>\n

Esempio tipico \u2013 ed altri non ne facciamo per non andare fuori tema \u2013 \u00e8 dato proprio dalla prima riga della Genesi. La sua traslitterazione \u00e8 be-re\u2019shit <\/em>(\u05d1\u05b0\u05bc\u05e8\u05b5\u05d0\u05e9\u05b4\u05c1\u05d9\u05ea) bara Elohim<\/em> (nome al plurale e verbo al singolare!), generalmente tradotto \u201cnel principio (o in principio) Dio cre\u00f2\u201d. Poich\u00e9 in tutte le lingue semite non si scrivono le vocali brevi, ma solo le consonanti e quelle che per noi sono vocali lunghe, not\u00f2 la de Souznelle che inserendo vocale diversa da quella abitualmente usata, e traslitterando in bar-\u2018eshit<\/em>, la cui grafia non muta (\u00e8 sempre \u05d1\u05b0\u05bc\u05e8\u05b5\u05d0\u05e9\u05b4\u05c1\u05d9\u05ea), viene fuori una creazione dovuta al Figlio (di Dio)[6]<\/a>. Naturalmente al monoteismo monopersonale ebraico tutto ci\u00f2 o \u00e8 sfuggito oppure ha preferito occultarlo. Oltre a non essere un problema nostro, si tratta di un\u2019altra storia; e ui ci fermiamo. Forse sar\u00e0 per un\u2019altra volta.<\/p>\n

[1]<\/a> Mito e storia nella Bibbia<\/em>, Claudiana, Torino 2022, pp. 197-98.<\/p>\n

[2]<\/a> Si ricorda che alla morte di Salomone (933 a.C.?) il suo regno si divise in due entit\u00e0 divise e fra loro nemiche: Israele e Giuda.<\/p>\n

[3]<\/a> Historia e ideologia en el Israel antigo<\/em>, Bellaterra, Barcelona 2002, p. 16.<\/p>\n

[4]<\/a> La d\u00e9faite de l\u2019Occident<\/em>, Gallimard, Paris 2024, p. 144.<\/p>\n

[5]<\/a> L\u2019Alleanza dimenticata. La Bibbia rivistata,<\/em> Servitium, Milano 2010; La lettera, strada di vita. Il simbolismo delle lettere ebraiche<\/em>, Servitium, Milano 2011.<\/p>\n

[6]<\/a> L\u2019alleanza cit<\/em>., pp. 79-83.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Il problema storico dell’Antico Testamento Pier Francesco Zarcone Il mio recente articolo \u201cIl ricorrente problema etico dell\u2019Antico Testamento\u201d (interculturalita.it del 12.12.2023 e claydscap.com) si era basato sul mero contenuto dell\u2019Antico Testamento (in prosieguo AT), ed in particolare sul Libro di Giosu\u00e8, mirando ad evidenziare quanto fosse orrida l\u2019immagine divina presentata dai redattori ebraici (originari e successivi) dei testi biblici. Tuttavia questo necessita di un\u2019integrazione. Per evitare facili accuse da parte dei non esperti della materia \u2013 sempre pronti a difendere i loro nozionismi scolastici come se fossero dogmi \u2013 \u00e8 meglio rifugiarsi subito dietro a quanto scrisse un grande semitista italiano, il prof. Giovanni Garbini (1931-2017): La figura di Yahweh che emerge dal suo comportamento come viene descrito dall\u2019autore della \u00abstoria sacra\u00bb di Israele appare a dir poco sconcertante: un dio bugiardo, irascibile, imprevidente, che non mantiene la parola data (\u2026) e non nasconde la sua invidia per l\u2019uomo; il vantare la propria terribilit\u00e0 e ferocia anche in situazioni amichevoli, come le teofanie sul Sinai (\u2026) non contribuisce certamente a migliorarne l\u2019immagine[1]. Per lungo tempo le parti narrative dell\u2019AT sono state intese erroneamente come \u201cLibri Storici\u201d, ed \u00e8 nell\u2019interesse del Sionismo continuare a presentarli come tali, tant\u2019\u00e8 che nelle scuole dell\u2019entit\u00e0 sionista detta Israele sono usati come fondamentale libro di storia. Nel nostro citato scritto li abbiamo assunti provvisoriamente come tali, giacch\u00e9 ad interessarci in tale sede era il profilo etico del racconto. Il Libro di Giosu\u00e8 \u2013 forse composto da Ebrei rientrati in Palestina da Babilonia \u2013 produce raccapriccio con la dettagliata esposizione della crudelt\u00e0 ebraica nel genocidio delle genti di Canaan; tuttavia la Storia assolve gli antichi Ebrei da quel crimine. Tuttavia, oltre a lasciare inalterata la questione etica dell\u2019AT, si pone il problema su quale oscuro abisso dell\u2019inconscio abbia portato gli autori ed i rimaneggiatori di quel Libro ad assumere ed esaltare il sadismo di massa. Che significa questa frase? Significa che quel genocidio non ci fu mai, come pure non ci fu mai la conquista israelitica di Canaan, di cui l\u2019archeologia non ha scoperto alcuna traccia. Ma non \u00e8 questo l\u2019unico caso di mancata conferma dei racconti \u201cstorici\u201d della Bibbia ebraica, a cominciare dall\u2019origine degli Ebrei, cio\u00e8 se siano venuti originariamente dallo spazio siriano o da quello mesopotamico. Pu\u00f2 darsi che ad un dato momenti una manciata di Ebrei sia uscita dall\u2019Egitto, ma sembra proprio che il loro insediamento nella terra di Canaan sia dipeso da gruppi nomadi semiti, che gi\u00e0 percorrevano quella zona, e passarono poi al seminomadismo ed infine alla stanzialit\u00e0. La grande maggioranza delle parti \u201cstoriche\u201d del AT furono scritte dopo il c.d. \u201cesilio babilonese\u201d da redattori legati al ceto sacerdotale proveniente da Gerusalemme e quindi dal regno di Giuda e non di Israele[2] in base alle loro contingenti esigenze ideologiche. Quello stesso ceto avido di potere a cui si deve l\u2019atroce morte di Ges\u00f9 Cristo sulla croce. Molti eventi furono retrocessi temporalmente, anche a periodi antichissimi, e fu costante l\u2019esigenza di fare \u201cbella figura\u201d almeno nella rappresentazione fittizia del passato, che d\u2019altro canto non rischiava di essere smentita dai popoli vicini stante il loro disinteresse per le rodomontate pseudo storiche degli autori dei testi ebraici. Per le parti \u201cstoriche\u201d dell\u2019AT si potrebbe, nella migliore delle ipotesi, parlare di \u201cmitostoria\u201d, tuttavia attribuendo alla parola \u201cmito\u201d il significato negativo datole dalla secolarizzazione intervenuta nello sviluppo dell\u2019antica Grecia, e che port\u00f2 il siciliano Evemero (330 a.C.-250 a.C.) alla totale incomprensione\/svalutazione del mito. Possono altres\u00ec entrare in gioco vari generi letterari (leggenda, parabola, invenzione pedagogica ecc.); ma la Storia lasciamola perdere. L\u2019AT \u00e8 racconto \u201cesemplare\u201d nella narrazione relativa ad Adamo ed Eva, e nella parte che arriva ai Patriarchi condivide col mito vero e proprio l\u2019atemporalit\u00e0 rispetto al tempo profano. Molti anni fa ebbe grande successo il libro La Bibbia aveva ragione (1955) del tedesco Werner Keller (1909-1980), evidentemente basato sui risultati dell\u2019archeologia biblica dell\u2019epoca. Poich\u00e9 le scoperte archeologiche non si sono affatto fermate al 1955, oggi un nuovo libro sull\u2019argomento potrebbe avere come titolo La Bibbia in buona parte aveva torto. In estrema sintesi, oggi archeologi (anche israeliani), storici e semitisti sanno perfettamente che nulla \u00e8 stato rinvenuto a suffragio di fasi cruciali del racconto biblico sull\u2019antico Israele, come l\u2019Esodo, la citata conquista di Canaan, gli asseriti \u201cpotenti\u201d regni di Davide e Salomone. Anche il \u201cgenocidio cananeo\u201d risponde ad un precisa logica: \u201cavremmo voluto farlo, ma non ne avemmo la possibilit\u00e0; comunque ci rifacciamo col raccontare un passato in buona parte immaginario di cui le penne ebraiche sono artefici non discutibili\u201d. Per dirla con Giovanni Garbini, fare che le trib\u00f9 ebraiche comandate da Giosu\u00e8 conquistino militarmente la Palestina significa creazione di un dato storico fittizio, inventato per rispondere alle necessit\u00e0 di un nazionalismo frustrato[3]. D\u2019altronde, che gli antichi Ebrei ed i loro minuscoli regni asiatici \u2013 trasformati in potenze regionali dagli autori biblici nei casi di Davide e Salomone \u2013 fossero di poco conto nel quadro globale del Vicino Oriente, lo dimostra il fatto che gi\u00e0 Erodoto (484-425 a.C.) non chiam\u00f2 la regione col nome degli Israeliti, ma con quello di una popolazione locale in precedenza sconfitta dall\u2019invasione assira ed arcinemica degli Israeliti: cio\u00e8 Palestina dal nome dei Filistei, che evidentemente il grande storico greco considerava \u00a0ben pi\u00f9 importanti degli Ebrei. A volte la Storia \u00e8 ironica. Cominciamo con l\u2019Esodo dall\u2019Egitto. A leggere l\u2019AT si tratt\u00f2 di una catastrofe per quel paese, il cui esercito addirittura sarebbe perito nella chiusura delle acque del Mar Rosso. Nessuna storiografia egizia ne parla. Il che significa poco per ovvi motivi politici. Tuttavia \u00e8 indubbio che se ci fosse stato l\u2019annientamento dell\u2019esercito egiziano narrato dalla Bibbia ebraica, o per lo meno un grande disastro dell\u2019armata faraonica, taluno dei vari nemici dell\u2019Egitto ne avrebbe subito approfittato, armi alla mano. Ma nulla di tutto questo accadde, perch\u00e9 nulla era capitato all\u2019esercito egiziano: il Mar Rosso non si apr\u00ec e non si chiuse, se mai gli Ebrei vi passarono. Quella guidato da Mos\u00e8 (nome di origine egiziana) sarebbe stata una fuga dall\u2019Egitto per andare \u2026 in un territorio sotto sovranit\u00e0 egiziana e sede di alcune guarnigioni, giacch\u00e9 tale era la terra di Canaan. Una bella fuga, non c\u2019\u00e8 che dire! Non \u00e8 individuabile con certezza il faraone del presunto esodo: Ramesse II (1303-1212 a.C.?) oppure suo figlio Merneptah o Merenptah (1273-1203 a.C.?)? Si dovrebbe forse escludere il primo, condottiero di varie campagne nella grande Siria ed infine di una guerra contro gli Ittiti, senza trovarvi Ebrei. Lo stesso non pu\u00f2 dirsi per il figlio, che sembra averci lasciato la prima e fondamentale prova dell\u2019esistenza storica di Israele: una stele a celebrazione delle sue vittorie, molto interessante per quel che rivelano i suoi geroglifici. Su granito nero, datando \u201cquinto anno, terzo mese di shemu, terzo giorno\u201d (pi\u00f9 o meno 1209-1208 a.C.) tra i Canaanei sconfitti si citano gli ysr\u1ec9r, da molti studiosi identificati con Israele. Non deve essere stata una vittoria difficile, giacch\u00e9 tali presunti antichi Ebrei sono raffigurati sulla stele col geroglifico \u00a0sovrapposto a quello . Tale associazione fra l\u2019ideogramma maschile e il femminile era usata per indicare una semplice popolazione allo stato nomade. Se si fosse trattato degli Ebrei portati a Canaan da Mos\u00e8 \u00e8 certo che, trovandosi alle prese col micidiale esercito di Merneptah non avrebbero avuto il tempo e la possibilit\u00e0 di conquistare quella regione perch\u00e9 schiacciati dal Faraone. Nella serie abbastanza lunga di episodi biblici inventati pu\u00f2 citarsi quello di Sansone. Prescindiamo pure dal non essere ebraico il suo nome; sta di fatto che il suo ultimo gesto \u2013 far crollare le due colonne che reggevano l\u2019architrave del tempio filisteo in cui era prigioniero, ed assumere la paternit\u00e0 di una frase diventata famosa \u2013 non presenta alcuna base storica perch\u00e9 non esistevano edifici sacri filistei con architrave retto da due colonne. Le due colonne (Jakin e Boaz) erano nel Tempio di Salomone. Davide e Golia. Chi uccise il povero Golia? Davide oppure \u2013 come contraddittoriamente indica il Libro Samuele2 \u2013 tale Elcan\u00e1n di Betlemme? Davide fu un vassallo filisteo impadronitosi del piccolo insediamento gebuseo dove poi sorse Gerusalemme e non and\u00f2 mai oltre al livello di fortunato capobanda canaaneo con pochi scrupoli etici e sicuramente da non prendere ad esempio come persona.. Dalla critica storica non si salva nemmeno Salomone. Le ricostruzioni molto a posteriori del suo famoso Tempio presentano un edificio mastodontico, di cui pu\u00f2 solo dirsi che non avrebbe mai potuto trovare spazio fisico nella piccola Gerusalemme dell\u2019epoca a causa della famosa legge di impenetrabilit\u00e0 dei corpi. Quindi, a prescindere dal non essere chiaro se il Tempio fu costruito da Davide o da Salomone, \u00e8 certo che si tratt\u00f2 di una specie di cappella reale; e difatti gli stessi archeologi israeliani (parte pi\u00f9 che interessata politicamente) non ne hanno trovato traccia alcuna. La seduttrice regina di Saba \u2013 se mai esistette e se mi si rec\u00f2 a Gerusalemme \u2013 non fu certo attratta dalla potenza di Salomone, ma forse dalla sua saggezza\/sapienza. Chi lo sa? Qui la dinastia reale etiope che vanta la discendenza da Menelik, figlio di Salomone e della suddetta regina di nome Bilqis, rischia di restare priva di queste illustri origini. Nella Bibbia ebraica si parla anche di un matrimonio fra Salomone e una figlia del Faraone, cosa inventata giacch\u00e9 la consistente politica estera matrimoniale dei sovrani d\u2019Egitto si sviluppava sempre mediante matrimoni con principesse straniere, e mai dando in sposa un\u2019appartenente alla famiglia reale egizia a un re straniero. E tanto meno una principessa faraonica sarebbe stata data a un oscuro signorotto asiatico, quale era Salomone. Infine, il Faraone Sheshonq I (-924 a.C.?) che conquist\u00f2 Gerusalemme, saccheggiandone il Tempio. Accadde poco dopo la morte di Salomone, come dice l\u2019AT, oppure quando il figlio di Davide era ancora vivo? In ambedue i casi il regno davidico non doveva essere gran cosa. E qui ci fermiamo, osservando \u2013 extra ordinem \u2013 che nel corso della Storia agli Ebrei altri popoli si sono appropriati dell\u2019esclusiva elezione da parte di un dio privato creatore dell\u2019umanit\u00e0 ma amante solo di un o tra i popoli che ne fanno parte. Infatti col Protestantesimo i membri dell\u2019anglosfera ed i tedeschi \u2013 come notato dal sociologo francese Emmanuel Todd (n. 1951) \u2013 \u00aba forza di leggere troppo la Bibbia si sono creduti eletti da Dio\u00bb[4]. Nonostante la possibilit\u00e0 di demolire sul piano storico l\u2019AT, ed il fatto di demolirlo, non significano che Cristiano lo debba buttar via. L\u2019AT contiene preannunci \u2013 spesso non molto velati \u2013 dell\u2019avvento del Messia Ges\u00f9 e di una struttura Pluripersonale dell\u2019Unit\u00e0 divina. Al riguardo \u00e8 utile riferirsi, per esempio, agli accurati studi compiuti dall\u2019ortodossa francese Annick de Souznelle (n. 1922!) sul testo dell\u2019AT ebraico[5] (bench\u00e9 rimaneggiato da rabbini farisei dopo il 70 d.C.). Tali studi mostrano quanti e quali tesori teologici si nascondano in una vasta gamma di parole e\/o espressioni, soprattutto per i non Ebrei. Esempio tipico \u2013 ed altri non ne facciamo per non andare fuori tema \u2013 \u00e8 dato proprio dalla prima riga della Genesi. La sua traslitterazione \u00e8 be-re\u2019shit (\u05d1\u05b0\u05bc\u05e8\u05b5\u05d0\u05e9\u05b4\u05c1\u05d9\u05ea) bara Elohim (nome al plurale e verbo al singolare!), generalmente tradotto \u201cnel principio (o in principio) Dio cre\u00f2\u201d. Poich\u00e9 in tutte le lingue semite non si scrivono le vocali brevi, ma solo le consonanti e quelle che per noi sono vocali lunghe, not\u00f2 la de Souznelle che inserendo vocale diversa da quella abitualmente usata, e traslitterando in bar-\u2018eshit, la cui grafia non muta (\u00e8 sempre \u05d1\u05b0\u05bc\u05e8\u05b5\u05d0\u05e9\u05b4\u05c1\u05d9\u05ea), viene fuori una creazione dovuta al Figlio (di Dio)[6]. Naturalmente al monoteismo monopersonale ebraico tutto ci\u00f2 o \u00e8 sfuggito oppure ha preferito occultarlo. Oltre a non essere un problema nostro, si tratta di un\u2019altra storia; e ui ci fermiamo. Forse sar\u00e0 per un\u2019altra volta. [1] Mito e storia nella Bibbia, Claudiana, Torino 2022, pp. 197-98. [2] Si ricorda che alla morte di Salomone (933 a.C.?) il suo regno si divise in due entit\u00e0 divise e fra loro nemiche: Israele e Giuda. [3] Historia e ideologia en el Israel antigo, Bellaterra, Barcelona 2002, p. 16. [4] La d\u00e9faite de l\u2019Occident, Gallimard, Paris 2024, p. 144. [5] L\u2019Alleanza dimenticata. La Bibbia rivistata, Servitium, Milano 2010; La lettera,…<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":2377,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[2],"tags":[1170,232,28,121,76,1172,34],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2376"}],"collection":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2376"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2376\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":2378,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2376\/revisions\/2378"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/2377"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2376"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=2376"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=2376"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}