{"id":2068,"date":"2023-05-15T19:20:30","date_gmt":"2023-05-15T19:20:30","guid":{"rendered":"https:\/\/interculturalita.it\/?p=2068"},"modified":"2024-01-26T12:49:19","modified_gmt":"2024-01-26T12:49:19","slug":"pier-francesco-zarcone-cosa-sta-succedendo-nellortodossia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/interculturalita.it\/pier-francesco-zarcone-cosa-sta-succedendo-nellortodossia\/","title":{"rendered":"Pier Francesco Zarcone: Cosa sta succedendo nell’Ortodossia"},"content":{"rendered":"

Pier Francesco Zarcone:
\nCosa sta succedendo nell’Ortodossia<\/h3>\n

I recenti e dolorosi avvenimenti alla Lavra delle Grotte di Kiev \u2013 su cui tacciono tanto Costantinopoli quanto il Vaticano, sono incomprensibili sulla sola base di quanto scritto e detto dai media. Qui si cerca di fare un minimo di chiarezza.<\/p>\n

Scrivere questa breve nota ha richiesto un certo sforzo di sintesi, trattandosi di questioni canoniche un po\u2019 complicate e non semplici da presentare a chi ne sia del tutto estraneo; altres\u00ec implicando l\u2019impegno a mantenersi il pi\u00f9 possibile oggettivi, poich\u00e9 l\u2019autore appartiene alla giurisdizione ecclesiale del Patriarcato di Serbia, legato a quello di Mosca. Questo vuol dire stare dall\u2019altra parte della barricata.<\/p>\n

Cercando di rimanere sui fatti principali, e trascurando il resto \u2013 per non farci odiare \u2013 cominciamo con due eventi, del 1992 e del 1997: il primo, la decisione del Patriarcato di Mosca di deporre il primate della Chiesa Ortodossa d\u2019Ucraina-Patriarcato di Kiev, Filaret (n. 1929), al secolo Mychajlo Antonovy\u010d Denysenko, e il secondo di scomunicarlo per aver dato vita nel 1992 a una Chiesa scismatica a seguito del rifiuto di Mosca a riconoscere l\u2019autocefalia ucraina. La Chiesa Ortodossa Ucraina rientrava infatti nella giurisdizione del Patriarcato moscovita.<\/p>\n

Nel 1992 il Patriarcato di Costantinopoli (che nell\u2019Ortodossia gode del mero primato d\u2019onore) accett\u00f2 senza problemi la decisione di Mosca, riconoscendo (lettera del Patriarca costantinopolitano a quello di Mosca in data 26 agosto 1992) la \u201ccompetenza esclusiva della vostra santissima Chiesa russa su questo tema\u201d. Anche la scomunica del 1997 fu accettata da Costantinopoli. Con tutto ci\u00f2 Filaret continu\u00f2 imperterrito a ordinare e consacrare.<\/p>\n

Qui va chiarita una diversit\u00e0 sostanziale tra Chiesa romano-cattolica e ortodossa: in quest\u2019ultima ogni funzione ecclesiale, spettante a un prete o ad un vescovo, appartiene alla Chiesa e non alla persona. Detto pi\u00f9 chiaramente, non vale il concetto sacerdos eris in aeternum e suoi derivati. Chi viene messo fuori dalla Chiesa diventa un semplice laico, quand\u2019anche sia stato Patriarca.<\/p>\n

Quindi tutte le ordinazioni e le consacrazioni fatte da Filaret sono canonicamente nulle, e lo stesso dicasi per gli atti sacramentali compiuti dalla persone da lui ordinate e consacrate. Si tratta di nullit\u00e0 e non di mera invalidit\u00e0 o illiceit\u00e0.<\/p>\n

La storia del recente Stato dell\u2019Ucraina (inesistente fino al 1991) ebbe una svolta radicale tra il 2013 e il 2014 con la \u201crivoluzione colorata\u201d di piazza Maidan organizzata dagli Stati Uniti. Col passaggio di quel paese alla componente pi\u00f9 radicale del fronte antirusso lo Stato ucraino doveva per forza disporre di una docile Chiesa ortodossa statale che non fosse quella dipendente da Mosca. Di Chiese ortodosse con tali requisiti ce ne erano addirittura due, entrambe scismatiche e prive di riconoscimenti canonici nel mondo ortodosso: la Chiesa Ortodossa Ucraina-Patriarcato di Kiev di Filaret e l\u2019autodenominata Chiesa Ortodossa Autocefala d\u2019Ucraina del metropolita Makarii, al secolo Mykola Ivanovych Maletych (n. 1944).<\/p>\n

Nel 2018 il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo (n. 1940), al secolo Dhim\u00edtrios Arkhond\u00f3nis, mut\u00f2 idea e capovolse la posizione precedentemente assunta sulla questione ucraina. Dopo pochissimo tempo, media non rientranti nel c.d. mainstream diffusero la notizia del versamento da parte della CIA a Bartolomeo di una tangente di 25.000.000 di dollari affinch\u00e9 provocasse un certo scombussolamento nell\u2019ecclesialit\u00e0 ucraina a danno di Mosca .<\/p>\n

Per farla breve, le due Chiese scismatiche sono state accorpate da Bartolomeo nella Chiesa Ortodossa d\u2019Ucraina, a cui ha concesso l\u2019autocefalia, con la conseguenza che il Patriarcato di Mosca ha rotto la comunione con quello costantinopolitano e poi con le Chiese di Alessandria d\u2019Egitto, Grecia, Cipro, schieratesi con Bartolomeo. Un grande scisma nell\u2019Ortodossia, considerato che Mosca \u2013 tra territori storici, diaspora e missioni \u2013 comprende nella sua giurisdizione pi\u00f9 della met\u00e0 degli Ortodossi nel mondo, a cui si aggiungono i fedeli delle Chiese che non appoggiano Costantinopoli.<\/p>\n

Ai fini predetti Bartolomeo aveva preventivamene revocato la lettera patriarcale del 1686 in base a cui Mosca poteva ordinare il Metropolita di Kiev. La sostanza di questo passo era: Kiev rientrava nella giurisdizione moscovita per concessione del Patriarcato costantinopolitano, concessione non perpetua ma temporanea, quand\u2019anche durata alcuni secoli. Profilo giuridico che non stava scritto da nessuna parte, tranne che nell\u2019ideologia di Bartolomeo che si considera, sempre pi\u00f9 palesemente, il \u201cpapa\u201d dell\u2019Ortodossia.
\nFilaret venne di conseguenza \u201criabilitato\u201d, cio\u00e8 riammesso nella Chiesa come se non fosse mai stato oggetto di scomunica (moscovita). Ma presto Filaret ebbe a che dire tanto col presidente ucraino Poroshenko (n. 1965) quanto col nuovo primate della Chiesa Ortodossa d\u2019Ucraina, Epifanij I (n. 1979), al secolo Serhij Petrovy\u010d Dumenko.<\/p>\n

Seguire le diatribe fra Filaret e gli altri esula dal nostro tema, per cui diciamo solo che la Chiesa Ortodossa Ucraina del Metropolita Onufrij (n. 1944), al secolo Orest Volodymyrovy\u010d Berezovs’kyj, \u00e8 rimasta a s\u00e9 stante: non ha aderito alla nuova Chiesa scismatica ed a maggio del 1922 si \u00e8 proclamata indipendente dal Patriarcato di Mosca. Ma questo evidentemente non basta n\u00e9 all\u2019attuale governo ucraino n\u00e9 al c.d. primate Dumenko: infatti la Lavra delle Grotte di Kiev \u00e8 della Chiesa di Onufrij.<\/p>\n

Definire Dumenko c.d. primate nasce dal fatto che sulla canonicit\u00e0 della sua ordinazione, o meglio ancora sull\u2019esistenza sacramentale di essa, autorevoli esponenti della Chiesa \u2013 non eterodiretti da Bartolomeo, come per es. il primate della Chiesa Ortodossa di Polonia \u2013 nutrono considerevoli dubbi: Dumenko sarebbe un semplice laico, giacch\u00e9 ordinato da Filaret in costanza di scomunica, e quindi del tutto privo di poteri sacramentali<\/p>\n

I nodi fondamentali di questo pasticcio verranno sciolti o da un improbabile sinodo panortodosso o alla fine della guerra in corso o alla morte di Bartolomeo (et\u00e0 83 anni). Ma se nel frattempo costui dovesse realizzare nel 2025 il disegno \u2013 da molti paventato \u2013 di costituire in Ucraina, d\u2019intesa con Francesco Bergoglio, un nuovo uniatismo accorpando la chiesa di Dumenko con quella greco-cattolica della parte occidentale del paese, allora tutto peggiorer\u00e0 e lo scisma interortodosso durer\u00e0 chiss\u00e0 per quanto tempo ancora.<\/p>\n

\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Pier Francesco Zarcone: Cosa sta succedendo nell’Ortodossia I recenti e dolorosi avvenimenti alla Lavra delle Grotte di Kiev \u2013 su cui tacciono tanto Costantinopoli quanto il Vaticano, sono incomprensibili sulla sola base di quanto scritto e detto dai media. Qui si cerca di fare un minimo di chiarezza. Scrivere questa breve nota ha richiesto un certo sforzo di sintesi, trattandosi di questioni canoniche un po\u2019 complicate e non semplici da presentare a chi ne sia del tutto estraneo; altres\u00ec implicando l\u2019impegno a mantenersi il pi\u00f9 possibile oggettivi, poich\u00e9 l\u2019autore appartiene alla giurisdizione ecclesiale del Patriarcato di Serbia, legato a quello di Mosca. Questo vuol dire stare dall\u2019altra parte della barricata. Cercando di rimanere sui fatti principali, e trascurando il resto \u2013 per non farci odiare \u2013 cominciamo con due eventi, del 1992 e del 1997: il primo, la decisione del Patriarcato di Mosca di deporre il primate della Chiesa Ortodossa d\u2019Ucraina-Patriarcato di Kiev, Filaret (n. 1929), al secolo Mychajlo Antonovy\u010d Denysenko, e il secondo di scomunicarlo per aver dato vita nel 1992 a una Chiesa scismatica a seguito del rifiuto di Mosca a riconoscere l\u2019autocefalia ucraina. La Chiesa Ortodossa Ucraina rientrava infatti nella giurisdizione del Patriarcato moscovita. Nel 1992 il Patriarcato di Costantinopoli (che nell\u2019Ortodossia gode del mero primato d\u2019onore) accett\u00f2 senza problemi la decisione di Mosca, riconoscendo (lettera del Patriarca costantinopolitano a quello di Mosca in data 26 agosto 1992) la \u201ccompetenza esclusiva della vostra santissima Chiesa russa su questo tema\u201d. Anche la scomunica del 1997 fu accettata da Costantinopoli. Con tutto ci\u00f2 Filaret continu\u00f2 imperterrito a ordinare e consacrare. Qui va chiarita una diversit\u00e0 sostanziale tra Chiesa romano-cattolica e ortodossa: in quest\u2019ultima ogni funzione ecclesiale, spettante a un prete o ad un vescovo, appartiene alla Chiesa e non alla persona. Detto pi\u00f9 chiaramente, non vale il concetto sacerdos eris in aeternum e suoi derivati. Chi viene messo fuori dalla Chiesa diventa un semplice laico, quand\u2019anche sia stato Patriarca. Quindi tutte le ordinazioni e le consacrazioni fatte da Filaret sono canonicamente nulle, e lo stesso dicasi per gli atti sacramentali compiuti dalla persone da lui ordinate e consacrate. Si tratta di nullit\u00e0 e non di mera invalidit\u00e0 o illiceit\u00e0. La storia del recente Stato dell\u2019Ucraina (inesistente fino al 1991) ebbe una svolta radicale tra il 2013 e il 2014 con la \u201crivoluzione colorata\u201d di piazza Maidan organizzata dagli Stati Uniti. Col passaggio di quel paese alla componente pi\u00f9 radicale del fronte antirusso lo Stato ucraino doveva per forza disporre di una docile Chiesa ortodossa statale che non fosse quella dipendente da Mosca. Di Chiese ortodosse con tali requisiti ce ne erano addirittura due, entrambe scismatiche e prive di riconoscimenti canonici nel mondo ortodosso: la Chiesa Ortodossa Ucraina-Patriarcato di Kiev di Filaret e l\u2019autodenominata Chiesa Ortodossa Autocefala d\u2019Ucraina del metropolita Makarii, al secolo Mykola Ivanovych Maletych (n. 1944). Nel 2018 il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo (n. 1940), al secolo Dhim\u00edtrios Arkhond\u00f3nis, mut\u00f2 idea e capovolse la posizione precedentemente assunta sulla questione ucraina. Dopo pochissimo tempo, media non rientranti nel c.d. mainstream diffusero la notizia del versamento da parte della CIA a Bartolomeo di una tangente di 25.000.000 di dollari affinch\u00e9 provocasse un certo scombussolamento nell\u2019ecclesialit\u00e0 ucraina a danno di Mosca . Per farla breve, le due Chiese scismatiche sono state accorpate da Bartolomeo nella Chiesa Ortodossa d\u2019Ucraina, a cui ha concesso l\u2019autocefalia, con la conseguenza che il Patriarcato di Mosca ha rotto la comunione con quello costantinopolitano e poi con le Chiese di Alessandria d\u2019Egitto, Grecia, Cipro, schieratesi con Bartolomeo. Un grande scisma nell\u2019Ortodossia, considerato che Mosca \u2013 tra territori storici, diaspora e missioni \u2013 comprende nella sua giurisdizione pi\u00f9 della met\u00e0 degli Ortodossi nel mondo, a cui si aggiungono i fedeli delle Chiese che non appoggiano Costantinopoli. Ai fini predetti Bartolomeo aveva preventivamene revocato la lettera patriarcale del 1686 in base a cui Mosca poteva ordinare il Metropolita di Kiev. La sostanza di questo passo era: Kiev rientrava nella giurisdizione moscovita per concessione del Patriarcato costantinopolitano, concessione non perpetua ma temporanea, quand\u2019anche durata alcuni secoli. Profilo giuridico che non stava scritto da nessuna parte, tranne che nell\u2019ideologia di Bartolomeo che si considera, sempre pi\u00f9 palesemente, il \u201cpapa\u201d dell\u2019Ortodossia. Filaret venne di conseguenza \u201criabilitato\u201d, cio\u00e8 riammesso nella Chiesa come se non fosse mai stato oggetto di scomunica (moscovita). Ma presto Filaret ebbe a che dire tanto col presidente ucraino Poroshenko (n. 1965) quanto col nuovo primate della Chiesa Ortodossa d\u2019Ucraina, Epifanij I (n. 1979), al secolo Serhij Petrovy\u010d Dumenko. Seguire le diatribe fra Filaret e gli altri esula dal nostro tema, per cui diciamo solo che la Chiesa Ortodossa Ucraina del Metropolita Onufrij (n. 1944), al secolo Orest Volodymyrovy\u010d Berezovs’kyj, \u00e8 rimasta a s\u00e9 stante: non ha aderito alla nuova Chiesa scismatica ed a maggio del 1922 si \u00e8 proclamata indipendente dal Patriarcato di Mosca. Ma questo evidentemente non basta n\u00e9 all\u2019attuale governo ucraino n\u00e9 al c.d. primate Dumenko: infatti la Lavra delle Grotte di Kiev \u00e8 della Chiesa di Onufrij. Definire Dumenko c.d. primate nasce dal fatto che sulla canonicit\u00e0 della sua ordinazione, o meglio ancora sull\u2019esistenza sacramentale di essa, autorevoli esponenti della Chiesa \u2013 non eterodiretti da Bartolomeo, come per es. il primate della Chiesa Ortodossa di Polonia \u2013 nutrono considerevoli dubbi: Dumenko sarebbe un semplice laico, giacch\u00e9 ordinato da Filaret in costanza di scomunica, e quindi del tutto privo di poteri sacramentali I nodi fondamentali di questo pasticcio verranno sciolti o da un improbabile sinodo panortodosso o alla fine della guerra in corso o alla morte di Bartolomeo (et\u00e0 83 anni). Ma se nel frattempo costui dovesse realizzare nel 2025 il disegno \u2013 da molti paventato \u2013 di costituire in Ucraina, d\u2019intesa con Francesco Bergoglio, un nuovo uniatismo accorpando la chiesa di Dumenko con quella greco-cattolica della parte occidentale del paese, allora tutto peggiorer\u00e0 e lo scisma interortodosso durer\u00e0 chiss\u00e0 per quanto tempo ancora.<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":2069,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,10,2],"tags":[1140,16,28,735,76,731,35],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2068"}],"collection":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2068"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2068\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":2257,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2068\/revisions\/2257"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/2069"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2068"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=2068"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/interculturalita.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=2068"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}