{"id":1739,"date":"2022-11-02T15:50:08","date_gmt":"2022-11-02T15:50:08","guid":{"rendered":"https:\/\/interculturalita.it\/?p=1739"},"modified":"2024-01-26T13:09:38","modified_gmt":"2024-01-26T13:09:38","slug":"gianni-ferracuti-il-duende-il-sacro-e-la-poesia-flamenco-e-avanguardia-nellestetica-di-federico-garcia-lorca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/interculturalita.it\/gianni-ferracuti-il-duende-il-sacro-e-la-poesia-flamenco-e-avanguardia-nellestetica-di-federico-garcia-lorca\/","title":{"rendered":"Gianni Ferracuti: Il duende, il sacro e la poesia: flamenco e avanguardia nell’estetica di Federico Garc\u00eda Lorca"},"content":{"rendered":"
Gianni Ferracuti<\/a><\/strong><\/div>\n
Il duende, il sacro e la poesia:<\/a><\/strong><\/div>\n
flamenco e avanguardia nell’estetica di Federico Garc\u00eda Lorca<\/a><\/strong><\/div>\n
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In Juego y teor\u00eda del duende<\/em>, conferenza letta per la prima volta a Buenos Aires nel 1933, Garc\u00eda Lorca definisce una connessione, poi divenuta pressoch\u00e9 indissolubile, tra l\u2019autentica arte del flamenco (canto, ballo, e toque,<\/em> ovvero esecuzione musicale) e una condizione emozionale dell\u2019artista che si realizza a seguito dell\u2019 \u201cirruzione del Duende\u201d, cio\u00e8 una forma, tutta da precisare, di invasamento o enthousiasmos<\/em> che ha somiglianze con l\u2019esperienza del dionisiaco. La critica si \u00e8 chiesta fino a che punto questa esperienza interiore del Duende fosse effettivamente, al tempo di Garc\u00eda Lorca, una nozione comune nell\u2019ambiente del flamenco, o se invece non sia stato proprio lo stesso poeta a crearne il mito, magari sistematizzando e ampliando dei riferimenti occasionali a duendes<\/em> presenti nella tradizione popolare andalusa.<\/div>\n
In realt\u00e0, Garc\u00eda Lorca compie un’operazione pi\u00f9 complessa. Partendo da un’esperienza di tipo dionisiaco, attraverso cui si esprime l’arte flamenca, procede a un confronto con l’ispirazione caratteristica della poesia classica (o classicista), raffigurata nella Musa<\/em> e quella caratteristica del romanticismo, raffigurata nell’Angelo:<\/em> Angelo, Musa e Duende sono tre diverse esperienze del processo creativo e in ciascuna ha un ruolo determinante una dimensione della personalit\u00e0: la razionalit\u00e0 (apollinea) nel caso della Musa, il trasporto emotivo, psicologico, nel caso dell’Angelo, e nel caso del Duende l’intera dimensione fisica della persona che, per essere carne,\u00a0\u00e8 anche al tempo stesso<\/em> psiche e intelletto.<\/div>\n
Distinto e contrapposto per molti versi al classicismo e al romanticismo, il carnale flamenco \u00e8 il punto di partenza di una completa teoria estetica d’avanguardia. Pi\u00f9 ancora, per le caratteristiche della sua concezione dell\u2019arte, Garc\u00eda Lorca deve affrontare l\u2019analisi della persona umana descrivendone la fisicit\u00e0, la carne vivente, come aperta verso l\u2019esterno al mondo reale e verso l\u2019interno a una interiorit\u00e0 personale che, nelle sue ultime propaggini, comunica con il divino e in tale contatto trova la sua autenticit\u00e0 e la sua origine. Di particolare interesse riguardo a questo tema \u00e8 il confronto tra la visione lorchiana e la concezione tripartita della persona – vitalit\u00e0, psiche e spirito – formulata da Jos\u00e9 Ortega y Gasset in un saggio degli Anni Venti,\u00a0Vitalidad, alma, esp\u00edritu<\/em>.<\/div>\n
I tre piani dell\u2019arte, della realt\u00e0 (che comprende la persona come un frammento dell\u2019esistente), del divino su cui tutto poggia, sono strettamente articolati e il loro punto di fusione \u00e8 espresso nell\u2019immagine dell\u2019irruzione del Duende: non un\u2019entit\u00e0 estranea che si impossessa dell\u2019individuo, bens\u00ec la riscoperta, con un\u2019esperienza vissuta, della propria autenticit\u00e0 e, di conseguenza, dell\u2019originalit\u00e0 della propria arte.<\/div>\n
Oltre al commento l’autore presenta una nuova traduzione annotata delle due conferenze di Garc\u00eda Lorca dedicate al flamenco: quella\u00a0 sul Duende e El cante jondo, primitivo canto andaluz<\/em>, pronunciata in occasione del Concurso de cante jondo<\/em>\u00a0organizzato da Manuel de Falla, da Lorca e da altri scrittori d’avanguardia a Granada nel 1922, con cui inizia la rivalutazione del flamenco e viene rivendicata la sua piena dignit\u00e0 artistica.<\/div>\n