{"id":1573,"date":"2022-09-16T12:22:37","date_gmt":"2022-09-16T12:22:37","guid":{"rendered":"https:\/\/interculturalita.it\/?p=1573"},"modified":"2024-01-27T11:28:44","modified_gmt":"2024-01-27T11:28:44","slug":"georges-sorel-enrico-leone-la-dalmazia-e-terra-ditalia-1919-pdf-gratuito","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/interculturalita.it\/georges-sorel-enrico-leone-la-dalmazia-e-terra-ditalia-1919-pdf-gratuito\/","title":{"rendered":"Georges Sorel, Enrico Leone: La Dalmazia \u00e8 terra d’Italia (1919) – pdf gratuito"},"content":{"rendered":"

Georges Sorel, Enrico Leone: <\/a><\/p>\n

La Dalmazia \u00e8 terra d’Italia (1919) <\/a>
\n
– pdf gratuito<\/a><\/p>\n

Tra le fonti storiche interessanti sulla Fiume dannunziana, c\u2019\u00e8 questo opuscolo pubblicato nel 1919 da Enrico Leone, contenente due testi, uno dello stesso Leone e uno di Georges Sorel.<\/p>\n

Enrico Leone (1875-1940) \u00e8 stato un dirigente del sindacalismo rivoluzionario italiano e, durante la permanenza di questa corrente nel Partito Socialista, fu direttore de L\u2019Avanti!<\/em>. Uscito dal partito, entr\u00f2 in rapporto con Sorel, contribuendo a fornire un inquadramento dottrinario al sindacalismo rivoluzionario, analogamente a ci\u00f2 che stava facendo anche Arturo Labriola.<\/p>\n

Nel corso degli Anni Dieci del Novecento il sindacalismo rivoluzionario rappresent\u00f2 un movimento di derivazione socialista, bench\u00e9 fortemente critico nei confronti del partito, ritenuto incapace di rappresentare gli interessi popolari e compromesso con la borghesia, verso il quale si indirizzarono varie componenti ideologiche, anch\u2019esse in profonda trasformazione, come il nazionalismo di sinistra di Corradini, il futurismo, l\u2019interventismo, gli arditi.<\/p>\n

Il nazionalismo di Corradini, nel mettere in primo piano l\u2019interesse nazionale, aveva individuato il profondo squilibrio nelle relazioni internazionali dove, analogamente alla lotta di classe sul piano interno, si svolgeva un conflitto tra nazioni proletarie e nazioni dominanti o coloniali; pertanto relativamente all\u2019Italia, che apparteneva al primo gruppo, il nazionalismo equivaleva a una politica anticoloniale e di liberazione dal dominio straniero. Vi era un punto di convergenza con l\u2019irredentismo, data la permanenza fuori dai confini del Regno d\u2019Italia di territori a marcata cultura italiana; al tempo stesso, dal canto suo, l\u2019irredentismo era passato dalla mera rivendicazione di territori da annettere al Regno ad una critica della struttura economica del Regno e dei suoi rapporti di classe, sicch\u00e9 il completamento dell\u2019unit\u00e0 del Paese equivaleva anche a mettere in discussione la realt\u00e0 e le condizioni economiche e sociali create dalla borghesia sabauda.<\/p>\n

Questo complesso ideologico, allo scoppio della prima guerra mondiale alimenta l\u2019interventismo, che vede nella guerra la possibilit\u00e0 di abbattere le grandi potenze reazionarie e di avviare in Europa un grande processo rivoluzionario: \u00e8 la grande bandiera innalzata dai futuristi, che viene raccolta dagli arditi. Alla fine della guerra, di fronte alla delusione per il modo in cui si svolgono le trattative di pace a Parigi e alle pesanti ingerenze degli Stati Uniti, che fanno saltare gli accordi pre-bellici tra gli alleati (il patto di Londra), tutto questo complesso movimento rivoluzionario si riconosce nell\u2019idea della \u201cvittoria mutilata\u201d di D\u2019Annunzio e converge, fisicamente o ideologicamente, nell\u2019impresa di Fiume dove, grazie al Poeta e ad Alceste De Ambris, trova una sistemazione teorica organica e ideologicamente molto avanzata nella Carta del Carnaro.<\/p>\n

I due articoli di Leone e Sorel, che qui ripropongo, si inquadrano in questo processo e presentano il tema irredentista e dell\u2019italianit\u00e0 della Dalmazia non tanto nelle forme romantiche ottocentesche, quanto in una prospettiva di economia e rapporti politici internazionali, in cui la Dalmazia italiana \u00e8 immaginata come argine al colonialismo statunitense.<\/p>\n

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Weimar Caff\u00e8
\n<\/em><\/strong>Modernit\u00e0 e Memorie
\n<\/em><\/strong>6, 2022<\/em><\/strong><\/p>\n

www.ilbolerodiravel.org<\/em><\/strong><\/p>\n

Weimar Caff\u00e8 – Modernit\u00e0 e memorie<\/em><\/strong><\/a>\u00a0\u00e8 una navigazione alla ricerca delle sinistre perdute: quelle che sono state dimenticate, quelle che non sono pi\u00f9 attuali, quelle eretiche, quelle che non vengono pi\u00f9 riconosciute come sinistra da chi oggi con questa etichetta giustifica politiche di destra.<\/p>\n

Weimar Caff\u00e8 – Modernit\u00e0 e memorie<\/em><\/strong><\/a>\u00a0\u00e8 l\u2019opposto della cancellazione della memoria: \u00e8 l\u2019ampliamento dei ricordi, la discussione critica sul passato, la consapevolezza vigile contro la coscienza ebete del tempo attuale, che conosce solo il presente, la verit\u00e0 unica del dio televisivo e l\u2019olocausto dell\u2019intelligenza sull\u2019altare dell\u2019emergenza continua.<\/p>\n

[Immagine di copertina di George Spencer Watson]<\/em><\/p>\n

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