![\"\"](\"https:\/\/interculturalita.it\/wp-content\/uploads\/Ferra-Dalla-teoria-alla-pratica-1.jpg\")
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(Studi Latinoamericani \/ Estudios Latinoamericanos<\/em>, vol. 5, 2009, pp. 131-46)<\/p>\n Nella costruzione della prospettiva interculturale e\u0300 avvenuto qualcosa di simile a cio\u0300 che e\u0300 avvenuto con l\u2019ecologia. Inizialmente si trattava di affrontare singoli problemi di inquinamento; poi si e\u0300 visto che l\u2019inquinamento risulta intrinseco alle forme di sviluppo del sistema produttivo contemporaneo, di qua e di la\u0300 dalla cortina di ferro, e dunque si e\u0300 constatata la necessita\u0300 di ripensare l\u2019intero sistema produttivo in maniera non inquinante. Con l\u2019interculturalit\u00e0\u0300, analogamente, si e\u0300 passati da una fase in cui si trattava di risolvere singoli problemi di relazioni tra persone appartenenti a diversi sistemi culturali, per poi scoprire che tali problemi di relazione erano intrinseci alla costituzione stessa di societ\u00e0\u0300 escludenti, e passare a concepire sistemi di relazione interpersonali e interculturali basati su un principio di inclusione e riconoscimento delle diversit\u00e0\u0300.<\/p>\n Inclusione e riconoscimento sono termini molto pi\u00f9\u0300 pregnanti del vecchio concetto moderno di \u201ctolleranza\u201d, che di fatto descrive bene l\u2019approccio che la cultura occidentale, nella maggior parte dei casi, ha avuto nei confronti dell\u2019Altro e del diverso: \u201cti tollero\u201d, cioe\u0300 \u201cti concedo di esistere, perch\u00e9\u0301 sono bravo e civile\u201d. Col sottinteso: \u201cAdesso riconosci che io sono superiore e diventi come me\u201d – e\u0300 il modello \u201cRobinson Crusoe e Venerd\u00ec\u0300\u201d.<\/p>\n Di fatto, quando le minoranze etniche abbandonano le periferie delle citta\u0300 europee ed occupano spazi in qualunque livello della gerarchia sociale, ci si accorge che esistono problemi interculturali. Detto in altri termini: solo quando un algerino diventa dentista e opera in una citta\u0300 italiana, ci si accorge che e\u0300 algerino musulmano, e che in certi momenti sospende la sua attivit\u00e0\u0300 di lavoro per adempiere il precetto islamico della preghiera: che esistesse un problema interculturale con gli zingari o con gli algerini imbarcati nei pescherecci italiani come mozzi, e\u0300 cosa che non passava per la mente a nessuno. E quando si percepisce questa dimensione interculturale del problema delle relazioni umane, si percepisce anche che \u201cnoi\u201d siano etnicamente connotati, esattamente come gli altri – quelli che hanno la pelle pi\u00f9\u0300 scura di noi o seguono un\u2019altra religione. In questo momento diventa anche possibile uscire dalla relazione rappresentata dal modello Robinson Crusoe \/ Venerd\u00ec\u0300: Robinson deve rispettare l\u2019universo culturale di Venerd\u00ec\u0300 (a cominciare dal suo nome) e pensare una relazione in cui, per permettere la convivenza dei due universi culturali, anche lui deve rinunciare a qualcosa e deve apprendere qualcos\u2019altro. […]<\/p>\n