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“La città più carlista d’Europa”: gli esuli carlisti a Trieste e il suicidio del legittimismo

Gianni Ferracuti:
“La città più carlista d’Europa”: gli esuli carlisti a Trieste e il suicidio del legittimismo

Estratto da Studi Interculturali n. 2 del 2021

«Tra i tanti personaggi che hanno vissuto a Trieste parte della loro vita avventurosa o irregolare, un posto di rilievo spetta a un’intera dinastia di monarchi spagnoli in esilio. A dire il vero, si tratta di pretendenti al trono di Spagna, che di fatto non hanno mai regnato sul Paese (almeno sull’intero Paese), e tuttavia questo non diminuisce la loro importanza e la straordinarietà del caso. La loro corte in esilio era sita in via Lazzaretto Vecchio 24 (il 9 nell’attuale numerazione) nel palazzo Lucchesi Polli, di proprietà di Carolina Borbone-Due Sicilie, duchessa di Berry e madre del pretendente legittimista al trono di Francia col nome di Enrico V. La duchessa viveva al primo piano, mentre la corte carlista aveva a disposizione il secondo, con 23 stanze: vi si era trasferita nel 1849, dopo che don Carlos María Isidro, che rivendicava la corona spagnola, era stato sconfitto nella prima delle guerre dette “carliste” ed era andato in esilio assumendo il titolo di incognito di conte di Molina.»

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